La Rete...denuncia

Progetti

logotcLa Rete Tiburtina-Collatina è nata nell'ambito del progetto "La scuola Adotta Un Monumento". Le idee  e le attese diffuse  tra la popolazione durante l' Unificazione  Europea e l'importanza attribuita da alcuni docenti nella formazione al rapporto attivo con la realtà, il territorio e l'ambiente per favorire nei giovani un rapporto esplorativo ed esplicativo ed alimentare motivazioni ad agire e tenere comportamenti socialmente produttivi sono stati il primo motore dell'idea di  elaborare un progetto "Vie consolari percorsi culturali aperti" da inserire nel più vasto a"La Scuola Adotta Un Monumento".  L'unità linguistica e culturale conseguita dai Romani in tutto il vasto territorio da loro raggiunto fu perseguita anche attraverso una fitta rete viaria. Le vie erano  un elemento fondamentale per permettere la comunicazione, gli scambi, il mantenimento della pace e per tutelare i confini. Oggi la comunicazione è basilare nella nostra società, anche se  usufruisce di itinerari diversi. Il progetto "Vie consolari percorsi culturali aperti" non solo voleva raccogliere in un unico contenitore  le diverse iniziative legate al territorio già presenti nelle scuole, ma proporre  nuovi itinerari e portare  alla realizzazione di una banca dati, accessibile a tutti tramite Internet, da  impiegare per definire azioni di risanamento territoriale, per la ricerca di posti di lavoro, per conoscere aspetti sociali, culturali ed economici dei territori attraversati dalle vie.

E' nato così il primo embrione della Rete Tiburtina-Collatina

Alcuni docenti,constatata la convergenza dei percorsi effettuati dai singoli istituti, hanno concordato  di unire le vecchie consolari, nella cui area sorgevano le diverse istituzioni scolastiche, con le  nuove vie informatiche per poter operare  insieme, diffondere, non solo tra gli alunni, l' appreso e avvicinare le diverse realtà per favorire la comprensione, la tolleranza e la pace.

Una strada  offre molte possibilità di lettura, che consentono  di favorire nei ragazzi lo sviluppo di competenze diverse e l'acquisizione di metodi per la ricerca e lo studio. La rete permette di  mettere insieme informazioni e ricerche; crea una sinergia  che da maggiore visibilità e impatto all'opera di ognuno. Alcune istituzioni scolastiche perciò, incontratesi durante le riunioni di Adotta un monumento e in particolare  nel convegno organizzato sulla Tiburtina ( sempre nell'ambito del progetto "La Scuola adotta un monumento")su Archeologia e periferia  già nel 2000/01 si sono assunte  il ruolo di proposizione e di coesione della Rete Tiburtina- Collatina, che ha subito  trovato ampia rispondenza nel III e V Municipio, in alcune associazioni, che da sempre operano con intenti similari, oltre che nella Sovrintendenza ai Beni Archeologici del Comune di Roma e nel Museo Barracco che allora gestiva centralmente tutto il progetto "La scuola adotta un monumento".

Nei 10 anni della sua attività la Rete Tinurtina-Collatina si è fatta promotrice e/o ha partecipato a molte iniziative che cercherò di schematizzare .Peculiarità della rete sono  soprattutto:

  1. la scelta di un tema ogni anno su cui condurre ricerche e approfondimenti,
  2. inoccasione del Natale di Roma gli archeobus, dove i ragazzi fanno da guide;
  3. a maggio un incontro convegno conclusivo dell'attività didattica in cui le scuole espongono il lavoro svolto  e/o rappresentanti della cultura e della società civile trattano il tema dell'anno.
  4. la realizzazione di un libro o di un cd per mantenere il ricordo del lavoro svolto.
  5. un sito internet, che la rete è riuscita a realizzare dopo anni di attività, in cui inserire iniziative, azioni di risanamento territoriale ecc.

La Rete Tiburtina-Collatina, formalizzata solo nell'a.s. 2004/2005 con la firma di dieci dirigenti scolastici, ha come scuola capofila l'istituto G. Perlasca, mentre la coordinatrice è dell'istituto è dell'Istituto  S.Aleramo.  Ogni anno nuove scuole si aggiungono ai primi 10 istituti firmatari dell'accordo  ad evidenziare l'impegno e il desiderio di operare insieme di coloro che lavorano  nelle istituzioni scolastiche e non solo. La mobilità del corpo docente, l'accorpamento e il cambio di nome di molti istituti rendono oggi difficile stabilire quante scuole operano nella rete. L'ultimo tentativo di numerare le istituzioni scolastiche portava il loro numero a 15 .

La scuole firmatarie sono : Ist. Comprensivo G. Perlasca (capofila della Rete), Ist. Comprensivo Piazza Winckelmann, I.S. 1° Alberto Sordi, Ist. Comprensivo Via Palombini, Ist. Comprensivo Via Tiburtina Antica, Ist. Comprensivo Falcone e Borsellino, I.S.S. N.Machiavelli, I.T.I.S. G. Giorgi, I.I.S.S. S. Aleramo, I.T.T. Livia Bottardi, I.I.S.S J. von Neumann, Ist. Comprensivo Via Casal Bianco, Ist. Comprensivo Via San Biagio Platani, I.I.S. Via Asmara, S.M.S. Ferruccio Parri .

plocandina2005Il progetto nasce a Napoli nel 1993 per impegno della Fondazione Napoli Novantanove e si sviluppa successivamente su scala nazionale, fino a costruire un programma ed una rete a cui partecipano190 città grandi e piccole in tutta Italia. Roma ha aderito all'iniziativa nel 1995 e ha partecipato al Progetto grazie al contributo di oltre 250 scuole di ogni ordine e grado. Migliaia di ragazzi si sono cimentati in operazioni di avvicinamento allo studio storico artistico del bene culturale adottato e in azioni di promozione e salvaguardia del bene stesso.

Il Progetto viene rilanciato nel triennio 2002-2005 che vede impegnati 118 scuole con la partecipazione di 12.000 studenti, dalle scuole dell'infanzia agli istituti superiori distribuiti su tutto il territorio della nostra città. Gli studenti impegnati nell'importante compito di tutela dell'ampio patrimonio archeologico, monumentale e ambientale di Roma, hanno proposto percorsi educativi molto articolati e densi di significativi momenti di esperienza

Si è notevolmente esteso ed amplificato il significato stesso dell'adozione. I vari progetti presentano: un piano della ricerca storica e documentaria, la necessità di produrre strumenti e sussidi per la divulgazione, un programma di attività di pubblicizzazione e promozione con ipotesi di valorizzazione e fruizione. In particolar modo si evince una adozione non più riferita soltanto a siti o beni archeologici, storici e monumentali noti ma emerge una nuova esigenza e interesse di gruppi classe che vuole che vuole interpretare forme di identità e percorsi di conoscenza attorno al bene culturale. Spesso le adozioni interessano siti collocati nelle periferie, e rappresentati dall'area o dall'edificio della scuola stessa.

Il Territorio della scuola è criterio fondamentale nella scelta del monumento, che corrisponde all'esigenza pedagogica e culturale di stabilire connessioni con la realtà circostante stimolando curiosità e interesse di presenze invisibili. Sono state favorite forme di interazione fra le varie esperienze scolastiche: scambi fra scuole di periferia e del centro che hanno avviato una sorta di gemellaggio; coordinamenti di più scuole e municipi che hanno determinato la nascita della rete Tiburtina Collatina.

Nella settimana dei BB.CC. si sono mobilitate ben 30 scuole il primo anno e 60 il secondo, impegnando gli studenti nelle visite guidate della città. In questo stesso anno sono stati realizzati, con la consulenza di Zetema per conto della Sovraintendenza, una serie importante di interventi (145 uscite/visite al sito, 160 interventi in classe, 30 laboratori) con le scuole.

Con il Progetto La scuola adotta un monumento si è contribuito a consolidare la coscienza della propria identità come cemento indispensabile a cittadini più consapevoli. Risulta più evidente il bisogno di un forte rapporto con la città.

E' stato realizzato attraverso una costante comunicazione con scuole e insegnanti, un modello dinamico di eventi (manifestazione simbolica di affidamento presso la Sala Sinopoli dell' Auditorium, consegna delle targhe da apporre sul sito o a scuola, visite guidate per il natale di Roma, 19 marzo 2005 giornata di apertura di tutti i siti relativi al nostro Progetto), convegni ecc. che oltrepassa il modello scolastico e favorisce una partecipazione più attiva con Municipi, Associazioni ed altri Enti territoriali mentre gli studenti sono protagonisti con ricerche, sopralluoghi, ispezioni, misurazioni rilievi, fotografie ecc. dei prodotti realizzati.

Video realizzato dalla Classe 3E dell'I.C. di P.zza Gola di Roma che per il progetto "Adotta un Monumento" ha adottato Il Gianicolo ed il Museo della Memoria Garibaldina. Il Video è dedicato a tutti i caduti del Risorgimento che ci permettono di vivere in un'Italia unita. Realizzato dalle studentesse: Isabella Cannucciari, Martina Di Pace, Erika Fenza ed Elena Pacioni.

Pe il progetto "Tutti al centro" della Rete Tiburtina-Collatina (a.s. 2013-14) gli studenti della classe 1C dell'I.C. Casalbianco - Scuola Secondaria di 1° grado (sede Montale) - hanno realizzato un video su un ipotetico viaggio di due giovani romani nel 130 d.C. da Tibur (odierna Tivoli) all'Ara Pacisa Roma.

L’I.C. Piazza Gola, nell’ambito del progetto “La scuola adotta un monumento”, promosso dal Comune di Roma, ha adottato sia Villa Talenti sia Villa Farinacci. Quest'anno la Rete Tiburtina Collatina, costituita da varie scuole di diverso ordine e grado della zona orientale della città, ha scelto con il motto “Tutti siamo centro” di affrontare il a tema della multiculturalità e dell’integrazione.

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Villa Talenti

Il Casale Vecchio di Aguzzano, oggi meglio conosciuto come Villa Talenti, è ubicato nel parco Petroselli, nella zona nord est di Roma, al 9° Km della via Nomentana. La costruzione risale al 1870 ed è caratterizzata da una torre che si erge tra due edifici con giardino intorno. L’impianto è in calcestruzzo e blocchi di selce in opera quadrata. Ruderi di un vano absidato di età severiana sono visibili in un pollaio. interessanti sono gli affreschi sull’arco di accesso e la meridiana sulla torre. Oggi la Villa Talenti è proprietà privata della Congrega dei Canonici della Santa Croce. I religiosi e le suore vivono nella villa in piena autonomia, hanno una falegnameria, producono energia per l'impianto di riscaldamento, e coltivano piante di ulivo, vite e ortaggi per il loro fabbisogno. Tra le piante esotiche presenti nel giardino si distinguono il banano e la fejoa, pianta proveniente dal Brasile i cui frutti, simili a grosse olive, vengono utilizzati per fare marmellate.

 

 

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Villa Farinacci

Villa Farinacci é stata realizzata da Roberto Farinacci, gerarca fascista, nel 1940 come casa colonica. La villa é situata vicino a Via Nomentana, lungo uno stretto viale alberato, attraversante Parco Petroselli, situato a ovest del Parco Regionale di Aguzzano. Nel 1975 “Casale La Torre”, il nuovo nome di Villa Farinacci, venne espropriato agli eredi Farinacci, entrando a far parte della proprietà del Comune di Roma. L’urbanizzazione della zona ha comportato notevoli sbancamenti e scavi evidenziando la presenza di necropoli e ville di età augustea. Nell’area adiacente a Villa Farinacci, é stato ritrovato, nel 1923, un sarcofago in peperino e altro materiale archeologico, diffuso su una vasta superficie, che sono stati ricondotti ad un cimitero imperiale. In epoca medievale la zona tra la Via Nomentana e la Tiburtina era inclusa nel FUNDUS ACUTIANUS. Nel Novecento la Tenuta di Aguzzano era ancora degli eredi di Pietro Aldobrandini. In seguito gli unici proprietari rimasero Sigismondo e Laura Chigi che vendettero 96 ettari alla societa A.L.B.A.

Coordinatore del progetto: Prof. ssa Conti Clelia

Docenti: De Tommaso Teresa, Ferraro Paola, Iannopollo Brigida, Lapenna Sofia

Alunni Classe II A

Guide: Borgano Ludovica, Cicolani Ludovico, Pompei Francesco, Spaziani Federica

Tutta la classe.

Alunni Classe II B

Cesaroni Lorenzo, Lai Sara, Quartu Ludovica, Sclavo Francesca

Guide: Guidarini Claudia, Lunadei Domiziana, Piscopiello Gaia, Proietto Gaia

Il video è stato realizzato da alcuni alunni delle classi II O e IV N del Liceo Linguistico N. Machiavelli per un progetto chiamato 'Italy reads' della John Cabot University, che aveva come tema il libro ‘The Namesake’ di Jhumpa Lahiri. Abbiamo pensato che il nostro video fosse adatto ad unirci a "Tutti siamo centro"

La spinta propulsiva è venuta dalla Rete con cui abbiamo lavorato in sinergia convergendo sul tema dell'inclusione e della  coesione sociale e dalla stessa JCU che ha contribuito dandoci spunti per la riflessione  e suggerimenti tecnici per la realizzazione del video.

I personaggi principali sono la ragazza bengalese Rafshana e i ragazzi italiani Valentina, Fabio e Daniele. La sceneggiatura è stata scritta da Valentina Menicacci ed il video è stato girato e montato da Simone. I temi trattati sono l’integrazione e il rispetto per le differenze culturali. Il cappotto, l’overcoat, che la protagonista indossa sempre simboleggia il suo attaccamento alle radici culturali dei genitori. Ma alla fine riesce a staccarsi dall'overcoat con l’aiuto dei suoi compagni di classe.

All'inizio della 'storia' i personaggi  mangiano mentre studiano. I diversi snack (il Jhal-muri bengalese e la panzanella italiana) simboleggiano le due diverse culture, che, inizialmente, coesistono ma senza entrare in contatto. A Piazza del Popolo, però, queste culture finalmente riescono ad interagire. Abbiamo scelto proprio Piazza del Popolo perché è uno dei luoghi più importanti di Roma, e rappresenta l’integrazione, la coesione, la tolleranza, la collaborazione.

Le fonti che hanno plasmato l'idea alla base del messaggio sono:

  1. il Romanzo "THE NAMESAKE" DI JUMPA LAHIRI letto all'interno del progetto Italy Reads indetto dalla JCU;
  2. i pamphlets del prof. Peter Herrmann, direttore scientifico dell'Osservatorio Europeo sulla qualità Sociale dell'Istituto   EURISPES – Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali;
  3. the last but not the least - la nostra predisposizione naturale  a cogliere gli stimoli per riflettere sulle reali possibilità di realizzare una qualità sociale sostenibile.


meier1CHIESA DI DIO PADRE MISERICORDIOSOTre Vele di Richard Meier (situata a Tor Tre Teste)

The Jubilee Church (Church of God Our Merciful Father)

The Jubilee Church, formally named “God our Merciful Father”, is situated in the only square in the world dedicated to the Third Millennium. It is one of the 50 churches built throughout the suburbs of Rome to celebrate the Jubilee of the year 2000. In 1995 there was a design competition among six projects which was won in 1996 by Richard Meier, a world-famous American architect who designed the church and coordinated the works for its realisation. Its construction began in March 1998 in Tor Tre Teste, a suburb six miles far from the city centre. The church was consecrated and inaugurated on 26th October 2003 by Cardinal Camillo Ruini. The church is part of a complex which also includes a community centre, that is a gathering place for social, educational and recreational activities.

meier4Richar Meier

Richard Meier was born in Newark, New Jersey, on 12th October 1934. He graduated from Cornell University in 1957 at Cornell University. During a trip to Europe in 1959 he joined the office of the Swiss- French architect Le Corbusier. In 1963 he established his own practice in New York. There he became the leader of “The New York Five", a group of architects that included Peter Eisenman, Michael Graves, Charles Gwathmey and John Hejduk. The group was famous for purist white neo-Corbusian architecture. Meier has built a lot of buildings all over the world, and some of the most important are the Douglas House at Harbor Springs and the Museum Of Contemporary Art in Barcelona. During his career he has received many international awards. Meier also designed the new structure which houses the Ara Pacis in Rome.

meier3Exterior

Richard Meier, who is the first Jewish architect in history to design a church for the Roman Catholic Church, has perfectly used the Catholic symbolism. The three curved walls resemble the sails of a ship and refer to the Holy trinity. In particular the highest sail, which is 26 metres high, represents God’s protection over the Christian Community. The three sails also evoke a boat symbolising the Church sailing into the Third millennium. The sails and the walls are made with a new kind of marble-like concrete created by Italcementi Group. This concrete is called Bianco TX Millennium and contains titanium dioxide to preserve the whiteness of the building despite pollution, rain and other weather effects. Although the building is a masterpiece of contemporary architecture, its skylights, slender shapes and vertical lines remind the Gothic style. The 20-metre high belfry contains five bells which have a symbolic meaning: they represent the five continents.

meier2Interior

Entrance to the church is through large doors within a glass façade. A weekday chapel and baptistery each have their own entrances. The building, which has an asymmetrical plan, is characterized by a rational use of geometry, by superb handling of light and by the use of white as a symbol of purity. Thanks to its glass ceilings and skylights, the church makes dramatic use of light but it never allows direct sunlight inside. Only in the afternoon, specially in summer, sunrays can filter through to the crucifix through a small opening in the back.   The simple beech-wood of the pews and wood panelling contrast with the white colour of the organ loft and the white cross. The roof of the nave and eastern and western façades are made of glass, while the altar, baptismal font, and nave floor are made of travertine. The altar evokes the shape of a boat and is placed at the west end. A 17th century papiermâché crucifix is hanging over it. The position of the tabernacle is unusual, in fact it is not centrally located but at an angle. The only decorative elements beyond the crucifix are a marble bas-relief representing God the Father leaning down in a merciful attitude and a medieval statue of the Virgin Mary. The shape of the baptismal font reminds the ancient baths when baptism was celebrated with the full immersion of the body. The tabernacle, which is usually found centrally behind the main altar, is located at an angle closer to the day chapel. A number of silver liturgical objects made by Bulgari are on display behind the presbytery.

How to get to the Church

By car, take the Via Casilina, either west from the ring road (exit 18) or east from Rome, and turn north onto Via Tor Tre Teste. Once in the community, turn left onto Via Francesco Tovaglieri and the church will be visible. By public transport, take the bus 105 from Termini station, towards Grotte Celoni. Get off at the bus stop called Tobagi. Cross over to the north side of Via Casilina, cross the railroad and walk about 100 metres into the street Via Walter Tobagi where the bus stop is placed (because of a building site you may not see the bus stop from Via Casilina). Take bus 556 heading Gardenie and get off at the bus stop Tovaglieri, just before the church. When you go back, use the same bus stop. The total journey takes 45-60 minutes or a little more.

Opening times
From 7:30 to 12:30 - From 15:30 to 19:30

Church of God Our Merciful Father - Largo Terzo Millennio 8 - 9 (Via Francesco Tovaglieri – Tor Tre Teste) 00155 Rome - Tel. /Fax 062315833

Website http://www.diopadremisericordioso.it Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Brochure made in the School Year 2011-2012 by the following students:
Andreka Marinela, Bonanni Giada, Gaudio Ylenia, Marciello Giulia, Piccardi Andrea, Rocchi Ylenia, Romanzi Marianna, Vernillo Federica, Volpe Federica.
Teachers: Claudia Bidolli; Laura Falaschi


The Cervelletta is an area of great naturalistic and historical interest which extends for about 45 hectares in the Aniene Valley, between the motorway A24, Via di Tor Cervara and Colli Aniene.

Naturalistic area of Cervelletta 1
DEPLIANT - NATURALISTIC AREA OF CERVELLETTA 

Its name probably derives from the Latin word “acervus”- which means heap, pile, mass, hill- maybe referring to the numerous deposits of tufa detritus left from the pozzolana quarries in Roman Times, or from the presence of a deer reserve in Medieval times.

The Cervelletta includes a green, mostly marshy area which enjoys unique botanical and faunal characteristics and an impressive seventeenth century architectonic complex. The architectonic complex was built on the site of a pre-existent Roman rural villa and consists of a seventeenth century casale - that is a large farmhouse - and a medieval tower.

The area has been inhabited since the Prehistoric Age and was crossed in the Iron Age by pastoral routes for the transfer of flocks from the Apennines to the plains along the Tyrrhenian Sea. It was characterised by a wide fluvial valley with marshy areas and low, tufaceous hills which gave the name Colli Aniene to the present district. In the Roman, Republican and Imperial Ages numerous country villas were built by the Roman nobility on the hills. Here agricultural, pastoral, and hunting activities were carried out together with the quarrying of tuff which was transported from the quarries of Ponte Mammolo and Tor Cervara to the capital by river. One of these villas was built on the Cervelletta hillock. In the Middle Ages the villa fell into disrepair and was replaced by a XIII century lookout-tower which, together with many other towers, defended Eastern Rome. The tower was later used as the architectural nucleus of other buildings which were reshaped and included in a majestic complex by Scipione Borghese who bought this property in an auction in 1658 and restructured it impressively and harmoniously. Unfortunately this magnificent architectonic complex, nowadays still visible from the motorway Roma-L’Aquila and unique evidence of a centuries-old route, is subject to an inevitable decay.

The rural village which surrounds it, the little church dedicated to the Blessed Virgin Our Lady (1911) and the natural environment where it is situated, a nearly intact area of the   famous   Roman   countryside, have been included in the protected area of the Nature Reserve of the Aniene Valley (about 700 hectares). Now they are waiting for a prompt intervention which will preserve them and enhance their value to encourage their inclusion in the cultural and tourist routes in Rome. In fact here you can admire not only the archaeological and architectonic remains and trace the settlements in the territory, but you can also still observe plants (yellow irises, duckweed, elms) and animals (moorhens, nutrias, porcupines, freshwater crabs) which have been overwhelmed by building expansion elsewhere.

How to get to the cervelletta

Entrance: Via M. Cingolani 10 - Colli Aniene  Bus 309 (Piazzale Loriedo)

 I.T.T. “Livia Bottardi”

Teacher: Mrs Claudia Bidolli
Project co-ordinator: Mrs Laura Falaschi

rospo Lo stagno è stato realizzato all'interno dell'edificio scolastico di via Reggio Calabria negli anni '90 grazie ad un finanziamento ottenuto dall'Università degli Studi "La Sapienza" su un progetto. Furono gli alunni della scuola primaria che, sotto la guida dell'insegnante Titti Mazzacane e con la collaborazione di un giardiniere, piantarono le specie di vegetazioni presenti oggi nello stagno. Quest'ultimo dall'anno 2000 continua ad essere curato come Progetto scientifico per la scuola primaria.

Lo "stagno" rappresenta per la Scuola Primaria l'ambiente del "fare scienza" in cui l'alunno fa le sue scoperte partendo dal proprio vissuto e sperimentando come la propria individualità può influenzare o/e essere influenzata dall'ambiente con cui si relaziona. L'obiettivo  è quello di promuovere negli alunni, attraverso un percorso di apprendimento e di scoperta, la capacità di riflettere sul valore della tutela dell'ambiente. A tal fine sono previsti percorsi educativi e didattici per i tre ordini di scuola con la realizzazione di prodotti specifici che saranno esposti in una mostra prevista  nel mese di maggio 2014.
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