: due strade per le vie del mondo
Di Patrizia Paglia
La Rete Tiburtina- Collatina è composta da circa 15 scuole statali di ogni ordine e grado; anche se la mobilità del corpo docente, l'accorpamento e il cambio di nome di molti istituti rendono difficile stabilire con esattezza il loro numero.
Formalizzata nel 2003/2004 con la firma di dieci dirigenti scolastici è in realtà attiva da quasi 14 anni, grazie ad un gruppo di docenti i quali, nonostante tutti i tagli e le decurtazioni, l’aumento degli alunni nelle classi, hanno messo insieme competenze e impegno per promuovere un tipo di didattica basata sul rapporto attivo con la realtà, il territorio e l'ambiente. Un rapporto per favorire nei giovani (e non solo) il piacere della scoperta, per motivarli ad intervenire, ad agire e tenere comportamenti produttivi e socialmente utili. Questi insegnanti ritengono che la scuola sia un luogo importante per la formazione dell’uomo di domani e per la diffusione della cultura non solo fra i ragazzi, ma per tutta la cittadinanza.
Il gruppo promotore della Rete Tiburtina-Collatina si è incontrato grazie all’ adesione al progetto del Comune di Roma ”La Scuola Adotta un Monumento”, avendo generalmente focalizzato l’attenzione su aree incolte da destinare a parco pubblico o a riserva naturale, su resti antichi abbandonati al degrado e all’incuria, su edifici architettonicamente pregevoli come archeologia industriale che rischiavano di essere abbattuti o su siti di notevole importanza culturale poco valorizzati. I ragazzi, che frequentano le istituzioni scolastiche delle vie che escono dal centro cittadino, spesso ritengono che la storia e il suo fluire non appartenga ai loro territori, ma si fermi al “Colosseo”; ritengono cioè che la storia appartenga agli altri.
Questi docenti, constatata la convergenza didattica, hanno pensato di unire le vecchie consolari, nella cui area sorgevano le istituzioni scolastiche, con le nuove vie informatiche per poter operare insieme, diffondere, non solo tra gli alunni, l'appreso e avvicinare le diverse realtà per favorire la comprensione, la tolleranza e la pace.
Hanno dato così vita al primo embrione della Rete Tiburtina-Collatina basandosi sull’idea della strada intesa come percorso, su cui aprire varie finestre per favorire nei ragazzi l’acquisizione di competenze, e come collegamento per mettere insieme informazioni e ricerche ed arrivare ad un rapporto sinergico che desse maggiore visibilità e impatto all'opera di ognuno. Sorgeva così l'idea di un progetto "Vie consolari: percorsi culturali aperti", inserito nel più ampio "La scuola adotta un monumento", che non solo raccogliesse in un unico contenitore le iniziative legate al territorio, già presenti nelle scuole, ma proponesse nuovi itinerari e portasse alla realizzazione di una banca dati, accessibile a tutti tramite internet, da impiegare per definire azioni di risanamento territoriale, per la ricerca di posti di lavoro, per conoscere aspetti sociali, culturali ed economici dei quartieri attraversati dalle vie.
Quando la Rete Tiburtina- Collatina , figlia di questa idea, ha cominciato ad operare, ha trovato subito ampia rispondenza nel III, IV e V Municipio, nella Sovrintendenza ai Beni Archeologici del Comune di Roma e prima nel Museo Barracco (che gestiva centralmente tutto il progetto “La scuola adotta un monumento”), poi nel Assessorato e nel Dipartimento alle Politiche Educative del Comune di Roma, oltre che in alcune associazioni che da sempre hanno intenti similari.
Fin dal suo nascere ha affiancato al progetto del Comune di Roma, che tende prevalentemente a far conoscere e rispettare i monumenti della città, il suo progetto più ampio in cui il territorio si incontra con temi diversi come la memoria, il lavoro, l’utopia, il rispetto dell’altro, l’importanza dell’acqua ecc. per divenire un grande contenitore propositivo. Ciò ha consentito alla rete non solo di avere il supporto del Comune e dei Municipi per le sue attività, ma di poter godere dell’aiuto di realtà sociali, culturali ed economiche come l’Acea, l’Atac, La Regione Lazio, le Poste Italiane, l’ANPI, la Coop Toscana Lazio, gli Studios, l’Arci Roma e molte associazioni come “Nuovi Percorsi, Pensiamo al futuro, Tracce – Associazione per la cultura e l’informazione, Roma oltre le mura, Eritreos, Parsec o il progetto di Mediazione sociale.
Nell’a.s. 2009/10 ha vinto anche un bando dell’Assessorato all’Istruzione della Regione Lazio con il progetto “Alterità” presentato al Museo di Roma in Trastevere.
Peculiarità della attività della Rete Tiburtina-Collatina sono:
- un tema scelto ogni anno dai docenti referenti su cui condurre ricerche e approfondimenti utilizzando le molteplici competenze presenti nelle istituzioni scolastiche.
- gli archeobus da realizzare in occasione del Natale di Roma che portano i cittadini in visita ai vari siti archeologici, industriali e paesaggistici presenti lungo le due strade e in cui gli alunni delle singole scuole illustrano il loro lavoro di ricerca sviluppando capacità espressive e autostima. Negli archeobus gli studenti fanno da “ciceroni” ribaltando il ruolo educatore-educando.
- un incontro convegno a maggio conclusivo dell'attività didattica in cui i ragazzi espongono i risultati del loro percorso didattico e/o rappresentanti della cultura e della società civile trattano il tema dell'anno.
- Un Libro o un cd o un Dvd con il lavoro svolto dalle scuole e gli atti del convegno
- il sito internet che la rete è riuscita a realizzare dopo anni di attività, per inserire iniziative, azioni di risanamento territoriale ecc
La rete nel suo lungo cammino ha inoltre realizzato mostre, pubblicazioni, supporti informatici, corsi di musica, visioni di film e documentari, corsi di teatro e cinema con esperti affrontando i vari temi che di anno in anno si è proposta di approfondire ampliando così l’offerta formativa delle istituzioni scolastiche.
L’aspetto forse più particolare della Rete Tiburtina-Collatina è la partecipazione di sempre nuovi docenti e dirigenti, che trovano in questo operare insieme una motivazione per il loro lavoro e per lo sviluppo delle competenze e delle capacità dei giovani, offrendo un impegno spesso non retribuito e addirittura a volte penalizzato.
Oggi la Rete Tiburtina-Collatina è ad un momento importante del suo percorso. Può fermarsi al primo semaforo rosso, rappresentazione delle difficoltà che vive oggi la scuola, o riprendere con nuovo vigore e determinazione il suo progetto di utilizzare l’impegno disinteressato e la determinazione di alcuni docenti per aprirsi al mondo.